I K-Drama sono…K-Drama!

Soap-opera? Telenovelas?
No: i K-Drama sono un genere a sé stante! Vediamo perché.

Sono in molti a scegliere ancora di definire i K-Drama come delle soap-opera o delle telenovelas in versione coreana, additando spesso in maniera negativa la forte connotazione di emotività che contraddistingue questi prodotti e implicando in qualche modo che si tratti di testi audiovisivi di dubbia qualità.
Credo che, ad oggi, questo assunto non possa essere applicato così facilmente e superficialmente; se è vero che moltissimi drama, specialmente quelli prodotti prima del 2013 (una data che ritengo uno spartiacque), possono essere effettivamente assimilabili allo stile delle soap-opera, con delle trame dai risvolti discutibili ed esageratamente drammatici, o della telenovela, per via della forma narrativa chiusa e della presenza di un numero ristretto di protagonisti, e se è pur sempre vero che sia i K-Drama che queste ultime sono indirizzati soprattutto al pubblico femminile, è altresì riscontrabile quanto le miniserie sudcoreane da prima serata differiscano in vari modi sia dalla soap-opera che dalla telenovela.

Le prime incongruenze emergono a livello di struttura narrativa: soap e telenovela appartengono alla categoria dei serial, perciò costituiscono una forma seriale lunga (telenovela) e lunghissima (soap opera).
Se una telenovela è costituita in media da un centinaio di episodi, la soap opera può durare per decenni, finché il pubblico dimostra di esserne interessato; di contro ad entrambe, i K-Drama da prima serata raramente superano i 24 episodi (o 48/50 quando si tratta del recente formato da 35-40 minuti adottato dalle emittenti terrestri), e soltanto alcuni sageuk sono forme di serialità più lunga, in ogni caso chiusa e molto più breve rispetto agli altri due tipi di serialità in esame.

La programmazione coreana prevede, oltre alle miniserie da prima serata che sono le più famose, anche la trasmissione di sitcom e di drama quotidiani, mattutini e serali; sono piuttosto questi ad essere riconducibili alla telenovela in termini di durata complessiva, e non è così facile che vadano in onda per oltre un anno, distanziandosi anch’essi dalla serialità lunghissima della soap opera, pur condividendone elementi centrali come il “pedinamento” delle famiglie che di solito sono protagoniste.
Un elemento che avvicina i drama da prima serata alla telenovela è piuttosto il fatto di porre spesso al centro il racconto della storia d’amore di una coppia, normalmente circondata da personaggi secondari che, a differenza però di quanto accade nelle telenovele, in cui le linee narrative di contorno trovano una risoluzione piuttosto veloce, spesso giocano un ruolo importante per la storyline principale e arrivano a compimento contemporaneamente ad essa.
A differenza delle soap opera, in cui possono esserci dei personaggi di rilievo ma il cui racconto si costruisce sulla base delle azioni di interi e anche molteplici nuclei familiari, nei drama da prima serata è difficile che ciò accada soprattutto per via della durata limitata, che porta a concentrare la trama su un numero definito di protagonisti le cui vicende, come già detto, sono comunque intrecciate con quelle di altri personaggi minori. Inoltre, similmente a quanto accade nelle telenovelas ma a differenza delle soap opera, nei K-Drama possono essere presenti salti temporali di mesi, anni o, come nel caso della presenza di espedienti narrativi come i viaggi nel tempo, anche cornici temporali dinamiche che spaziano tra i secoli.
Le telenovelas, tuttavia, sono solitamente ambientate in epoche passate, spesso nell’800, mentre le soap opera sono quasi tutte ambientate nell’età contemporanea; i K-Drama invece utilizzano entrambe le modalità separatamente, con i sageuk da un lato e i drama moderni dall’altro, ma anche contemporaneamente, nello stesso prodotto, con i fusion, i faction sageuk e anche alcuni drama moderni.

Soap opera e telenovela fidelizzano lo spettatore grazie alla loro natura di appuntamenti quotidiani, in onda tutti i giorni feriali alla stessa ora; i K-Drama da prima serata, lo abbiamo visto qui, sono invece programmati per andare in onda con due episodi ogni settimana.
Questo significa che devono fare affidamento non tanto sulle strategie di messa in onda, quanto proprio sulle trame e su una qualità complessiva del prodotto, per poter avere successo tra gli spettatori e ottenere seguito anche fuori dai confini coreani.
Ciò spiega anche la presenza in questi prodotti di star del cinema coreano, e viceversa di celebrità lanciate dai drama che approdano in seguito al cinema. Questi attori non sono apprezzati solo per il loro aspetto fisico, ma conquistano l’affetto del pubblico anche per la loro professionalità e versatilità.

La visione che propongo è perciò la seguente: le serie televisive sudcoreane da prima serata non sono soap opera, non sono telenovele, sono piuttosto un genere televisivo a sé stante, un ibrido che mescola alcune delle caratteristiche proprie di queste due forme di serialità, cercando però di migliorare costantemente gli aspetti tecnici, di includere sempre di più la computer grafica e gli effetti speciali, di spaziare tra i generi, sulla scorta dell’esempio costituito dalla serialità che domina a livello internazionale, cioè quella mainstream americana, senza però dimenticare la propria peculiare identità.


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