Dinner Mate (MBC, 2020): mini-recensione

Una commedia romantica semplice, la ricetta adatta a chi vuole godersi
un drama carino e poco impegnativo, senza grandi colpi di scena
o una trama particolarmente complessa.

Tutte le immagini in questo articolo sono prese dal sito Hancinema

Dove vederlo
Sui siti di streaming con sottotitoli in inglese (non è né su Viki né su Netflix)
Non ho notizie di fansub italiani che lo abbiano preso in carico! Se le avete, contattatemi 🙂

TRAMA

Uno psichiatra il cui metodo terapeutico preferito è cenare con i suoi pazienti, a volte preparando il pasto lui stesso. Una produttrice di webshow di seconda categoria che deve riuscire a creare uno show di successo. Senza conoscere le rispettive identità, si incontrano per caso in momenti complicati delle proprie vite e decidono di diventare dinner mates, compagni di cene, ma con delle regole. Non ci si può innamorare l’uno dell’altra, non si deve fingere di essere contenti di mangiare insieme se non lo si è davvero, non si condividono informazioni personali (nome, professione ecc…). Entrambi sono rimasti feriti dai loro primi amori, che tornano all’attacco per riconquistarli con insistenza. Non vogliono più avere a che fare con loro, e pian piano capiscono che possono credere ancora nell’amore, nonostante la paura di essere feriti di nuovo. La regola principale dei due dinner mates viene quindi infranta e i fraintendimenti vengono al pettine…

SEMPLICE E MOLTO CARINO

Mi accorgo mentre scrivo che non ho poi così tanto da dire su questa serie, se non che appartiene a quella categoria di K-Drama che scaldano il cuore (i cosiddetti feel good dramas), che puoi guardare per il semplice gusto di farlo e di allontanarti per un po’ dai problemi della vita quotidiana. Non è troppo lungo, non è complesso, non mette la famosa “troppa carne al fuoco”, risolve tutte le linee narrative entrate in gioco durante gli episodi che lo compongono (16). 
Carino, simpatico, romantico, ben recitato. Ha tutti gli ingredienti necessari per farsi adorare e per coccolare lo spettatore, ed è proprio quello che fa, nonostante tocchi tematiche tutt’altro che leggere (i disturbi mentali, lo stalking).
È vero che nella seconda metà della serie viene a mancare quel lato un po’ comico e spensierato dell’inizio, con un focus maggiore su alcuni elementi drammatici e tristi; non manca infatti il cliché di qualcuno che muore e di qualcun altro che finisce in ospedale, né un paio di tira e molla “un po’ così” a cui però gli spettatori di drama sono già più che abituati.
Mi è piaciuto che il titolo originale, jeonyeok gatchi deusillaeyo? (저녁 같이 드실래요? – letteralmente “ceniamo insieme/vuoi cenare con me?”) sia ricorso quasi incessantemente come battuta durante la serie, detta a turno un po’ da tutti i personaggi, quasi come a sottolineare quale sia il filo conduttore della storia, ciò da cui tutto ha avuto inizio e ciò con cui tutto finisce.

*SPOILER*
Il protagonista, infatti, nell’ultimo episodio chiede alla protagonista di sposarlo portandola a mangiare in riva al mare, ma non in un ristorante di lusso… bensì prendendo del riso con pollo da un chiosco ambulante, proprio come era successo all’inizio del drama, quando ancora non si conoscevano. Insomma, un cerchio che si chiude a tutti gli effetti.

L’attore protagonista Song Seung Heon, che interpreta lo psichiatra Kim Hae Kyung, ha un’eleganza incredibile e una “faccia da schiaffi” dolcissima, l’ho amato tantissimo in questa serie e non lo avevo mai visto all’opera, anche se lo conoscevo già. Mi è sembrato da subito simpatico e adatto al suo ruolo, l’ha reso certamente affascinante, divertente e non si è fatto certo mancare momenti di lacrime che non mi hanno lasciata indifferente.

Seo Ji Hye, la nostra Dan di Crash Landing On You, qui interpreta il personaggio femminile principale, la produttrice Woo Do Hee, e anche lei mi è piaciuta, anche se devo essere sincera e devo quindi dire che non capisco che cosa non mi convinca al cento per cento di lei. Quando la vedo recitare non ho pensieri negativi, ma è più un “Mi piace, però…” e non è semplice da spiegare. Diciamo che non è tra le mie preferite, ma non è nemmeno troppo in fondo alla lista.
Simpaticissima tra l’altro la citazione che Dinner Mate fa di Crash Landing On You, e anche il fatto che all’inizio è presente con un cameo l’attore Kim Jung Hyun, che interpretava Gu Seung Joon, interesse romantico del personaggio di Seo Ji Hye, nel suddetto drama.

Li ho trovati adatti ai loro ruoli, divertenti da guardare e anche una coppia molto dolce. Ho seguito questo drama senza problemi, facendomi qualche risata e godendomi i momenti salienti della nascita e crescita della storia tra lo psichiatra e la produttrice , ostacolata dagli ex e dalle cicatrici emotive del passato dei due personaggi. Una storia senza troppi fronzoli. Ho apprezzato il fatto che nei momenti di tira e molla di cui parlavo, soprattutto il protagonista non si sia dato facilmente per vinto e abbia anzi cercato di comprendere le motivazioni che hanno portato la protagonista a prendere certe decisioni.
Siamo di fronte alla storia d’amore di due persone che sembrano stare bene, ma che in realtà hanno ancora qualcosa da risolvere dentro sé dopo rotture dolorose, e avere a che fare con i propri ex complica tutto, è vero, ma è anche la chiave per una sorta di catarsi, un ricominciare ad amare senza più essere in balia dei fantasmi del passato.

Nota positiva anche per il co-protagonista Lee Ji Hoon, che interpreta il primo amore della protagonista, Jung Jae Hyuk. È riuscito a risultare fastidioso proprio come richiesto dal suo personaggio, e ha fatto un buon lavoro nel mostrare il suo lato mentalmente debole e instabile. Verso gli ultimi 3 episodi la sua recitazione migliora ulteriormente, facendo emergere il lato più malato e se vogliamo anche incompreso del suo personaggio, convinto di amare la protagonista in modo sano quando invece non è così. Interessante il fatto che ci abbiano mostrato che è facile etichettare qualcuno come psicopatico, ma è più difficile cercare di capirlo e capire la sua sofferenza nell’accorgersi di avere qualcosa che non va, pur rimanendo convinto che non ci sia niente di davvero sbagliato in quello che sente e in come si comporta. Questo personaggio intraprende un percorso con colui che era stato già il suo psichiatra tempo prima, al quale aveva rovinato la vita, e riesce sul finale a mostrare di aver finalmente raggiunto un po’ di equilibrio.

Anche Na-eun, membro del gruppo K-Pop femminile A-Pink è stata brava nel suo ruolo della bella-e-s*****a ex fidanzata del protagonista; se il personaggio di Jung Jae Hyuk è fastidioso, lei lo è anche di più, e la sua interpretazione non ha fallito nel veicolare nello spettatore un senso di antipatia costante.
Al contrario di Jae Hyuk, però, lei è sana, ma è semplicemente convinta, egoista e una persona che non riesce a capire gli altri, credendo che tutto le sia dovuto. Anche lei mostra un cambiamento, decidendo infine di rinunciare a mettere i bastoni tra le ruote al suo ex, il protagonista.

Devo dire che l’elemento degli ex che ritornano e fanno di tutto per cercare di riprendersi i loro rispettivi primi amori è stato forse protratto troppo a lungo. Il rischio è stato di far odiare questi due personaggi a priori, di far perdere interesse in loro, ma è pur vero a bilanciare questa ossessione per i primi amori e a “giustificarla” è subentrata l’instabilità mentale del coprotagonista, menzionato prima.
Senza questa, forse, sarebbe stato molto più insopportabile seguire le loro vicende e sopportare quello che è sembrato a tutti gli effetti un egoismo portato agli estremi.

Ho adorato la coppia del senzatetto che dice di chiamarsi Keanu (in realtà psichiatra amico del protagonista, che aveva e che tornerà ad avere in cura Jae Hyuk), interpretato da Park Ho San, e del capo di Do Hee, ovvero l’eccentrica Ah Yeong (interpretata da Ye Ji Won). È bello che lei si sia innamorata di lui conoscendolo appunto come senzatetto, ben prima di sapere chi fosse davvero e che lui riuscisse a tornare a condurre una vita normale. Ed è bello anche che lui metta da parte sentimenti di odio e voglia di vendetta verso la persona che gli ha rovinato la vita, Jung Jae Hyuk, decidendo di far prevalere il suo essere psichiatra e aiutandolo a rimettersi in piedi dopo aver toccato il fondo; come afferma, aiutando lui a guarire, in realtà ha curato anche se stesso. Ed è solo dopo averlo fatto che può dedicarsi con il cuore libero e meno pesante ad Ah Yeong.

ULTIME CONSIDERAZIONI

In generale, in questo drama è tutto collegato e ogni nodo viene al pettine. I personaggi hanno tutti un lieto fine, chi più chi meno, e anche per questo è definibile come feel good drama, nonostante i momenti drammatici.

A livello di regia, scenografia e altri aspetti tecnici, non mi sento di elogiare niente in particolare, nel senso che è un drama ben confezionato, ma rimane nella media; la OST, cioè la colonna sonora, è abbastanza orecchiabile. Niente di eccezionale, direi.

Il cast e la produzione hanno dato vita a un prodotto che non sarà di certo memorabile, ma che è comunque godibile e si lascia guardare più che volentieri! Già da qualche tempo mi mancava un po’ un’atmosfera “semplice” che però non mi annoiasse, e posso dire che questo drama non mi ha annoiata affatto, è stato una visione piacevole, anche se come spesso accade il suo ritmo rallenta con l’avvicinarsi del finale.

E voi, cosa ne pensate? Lo avete visto? Se volete farmi sapere le vostre impressioni, contattatemi su Instagram (koreandramaland_italia) o sulla pagina Facebook (Korean Dramaland Italia).

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Credits per le immagini: Hancinema.net

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