Drama moderni

Commedie, thriller, medical drama: nella K-Dramaland c’è davvero posto per tutti!

Da quando la produzione di drama da prima serata in Corea del Sud si è impostata sul formato della miniserie, e soprattutto da quando le televisioni via cavo sono entrate in competizione con quelle terrestri, molte cose sono cambiate nell’industria delle serie televisive sudcoreane, sia a livello di formato (del quale si parla qui) che di contenuti.
Siamo vicini al 2020 e possiamo affermare che la produzione di drama sia molto più variegata, vivace ed esplorativa di quanto non sia mai stata in precedenza. Per essere più specifici, la Korean Dramaland (la Terra dei drama coreani) è dipinta dagli spettatori come un territorio in cui trovano spazio un po’ tutti i generi e di certo anche le storie più curiose; è un’area in cui hanno piantato radici generi già ben consolidati, i quali nel nome dell’ibridismo dei generi si mescolano continuamente con altri che li hanno seguiti, dando così vita a storie accattivanti e sperimentali, accanto a quelle più “canoniche” e a variazioni su temi già ampiamente esplorati.

Just Between Lovers (anche conosciuto come Rain or Shine), 2017

Questa “terra” ha qualcosa in serbo per ognuno di noi, dai thriller alle commedie romantiche, dagli horror ai fantasy, dai medical ai legal fino agli school drama; in più, spesso e volentieri le serie giocano con le emozioni dello spettatore alternando i registri della commedia e del dramma, una tendenza diventata molto comune ai nostri giorni.
Potreste rimanere sorpresi da quanto una semplice commedia romantica possa trasformarsi via via in una sorta di entità diabolica in grado di farvi versare più lacrime di quanto vi sareste mai potuti aspettare, così come potrebbe sorprendervi il fatto di ritrovarvi di fronte a un racconto in chiave tragicomica del Disturbo Dissociativo di Personalità (Kill Me, Heal Me, 2015), caricaturale e leggero quanto al tempo stesso incredibilmente profondo e struggente.

Kill Me, Heal Me (2015), Her Private Life (2019), Goblin (2017)

Chaebol, dottoresse, cuochi e impiegate: l’amore ai tempi dei drama moderni

I protagonisti dei drama moderni sono uomini e donne in carriera oppure il ricco ereditiere dell’azienda di famiglia e la povera ma incredibilmente virtuosa ragazza di umilissime origini (Cenerentola style); sono cuochi, produttori, pasticceri, chaebol (amministratori delegati di conglomerati coreani o i loro figli), capi, dipendenti, avvocati, giornalisti; sono direttrici, dottoresse, sceneggiatrici, impiegate, segretarie, ballerine, commesse, attrici, reporter.
I drama ritraggono allora un’umanità variegata, accomunata dal fatto che tutti questi personaggi, ricchi o poveri che siano, vogliono prendere in mano le proprie vite e attraversano inevitabilmente dei periodi “bui”; quasi tutti, in un modo o nell’altro, cercano disperatamente o evitano con cura, desiderano o rifiutano anche solo l’idea, ma alla fine trovano (quasi) sempre ciò che gli permette di superare ogni ostacolo: l’amore.

Oh My Venus (2015)

Esiste forse un tema più universale di questo? E in più, chi non si ritroverebbe almeno un po’ in una storia in cui protagonisti molto umani (ma con qualità che gli permettono di spiccare sempre più dei loro pari) attraversano difficoltà a scuola, in famiglia, al lavoro o combattono contro i propri demoni interiori?

Sebbene in alcuni thriller o horror le storie d’amore siano messe da parte in favore di trame più incentrate sugli eventi, la norma nei K-Drama vuole che esse ricoprano un ruolo principale e che siano responsabili dello sviluppo e della maturazione dei due protagonisti (cliccate qui per approfondire). Non affrettatevi a storcere il naso di fronte a un po’ di dolcezza e/o romanticismo: sono certa che, con l’ampio ventaglio di drama ad oggi disponibili per la visione, potrete trovare ciò che più vi si addice!

Guardare alla qualità del modello americano, ma guai a perdere di vista la propria identità

La formula vincente dei K-Drama, oltre l’universalità di alcuni temi che permeano un po’ tutti questi prodotti, con le dovute variazioni a seconda dei casi, è stata quella di trovare un equilibrio tra la rappresentazione della cultura coreana e dei valori confuciani (che in Asia rappresentano dei valori fondamentali, come la pietà filiale, cioè l’importanza dei legami famigliari) e il guardare al modello seriale americano in termini di qualità dei prodotti.

L’industria dei drama coreani, come del resto la maggior parte delle industrie televisive nel mondo, non può eguagliare l’America quanto a budget di produzione. Eppure, sarete piacevolmente sorpresi nel constatare la velocità con cui le produzioni di K-Drama si susseguono incessantemente e migliorano la propria qualità, e quanto gli investimenti in questo settore siano aumentati notevolmente di anno in anno.
Ma soprattutto, vi farà riflettere quanto certi drama più “vecchi”, contraddistinti da estetiche discutibili e innegabilmente lontani dall’avere una fotografia eccellente, nonché caratterizzati da mode di abiti e capelli alquanto discutibili, sapranno comunque catturarvi grazie alla gestione della narrazione e a personaggi che vi rimarranno nel cuore e saranno difficili da eguagliare anche da molti dei protagonisti dei drama più recenti, (per i quali vengono sborsate somme di denaro di gran lunga maggiori…)

Il fatto di guardare al modello americano come a un esempio da seguire, non significa che i K-Drama vogliano annullarsi imitandolo in tutto e per tutto; mantenere intatte le caratteristiche che sono state responsabili del loro successo quando ancora la loro qualità era nettamente inferiore a quella di oggi (la forte connotazione emotiva, la caratterizzazione del protagonista maschile, certi cliché, l’assenza di scene troppo esplicite, ecc.) mostra che questi prodotti cercano di puntare prima di tutto a soddisfare il proprio pubblico domestico e, secondariamente, che sono consapevoli del fatto che il pubblico all’estero si sia avvicinato ad essi proprio per il loro differire dalle serie che popolano l’intrattenimento occidentale; i K-Drama, quindi, aspirano sì alla qualità tecnica delle serie statunitensi, ma non intendono rinunciare alle proprie peculiarità.


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Immagini da Tumblr e WeHeartIt

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